Nella fase di Start Up o durante il normale ciclo aziendale, l’impresa si confronta con un ambiente esterno in costante mutamento e caratterizzato da numerose incognite. L’imprenditore, perciò, deve essere pronto ed in grado di adottare le corrette politiche gestionali spesso anticipando le tendenze e le esigenze dei mercati. Il Business Plan è lo strumento adatto a rispondere a questa esigenza e costituisce un valido strumento di supporto manageriale.
L’implementazione del Business Plan è consigliato sia nei casi di neo imprenditori che decidono di intraprendere una nuova attività, sia nel caso di manager esperti che hanno la necessità di ampliare o ri-considerare la propria azienda. È un documento aziendale di natura facoltativa ma del quale se ne raccomanda vivamente la redazione. Inoltre, sempre più frequentemente, viene oggi richiesto da soggetti esterni, soprattutto da istituti bancari in fase istruttoria per l’accensione di nuovi finanziamenti o leasing. È obbligatorio redigerlo, invece, quando l’avvio di un nuovo progetto d’impresa è legato a gare pubbliche d’appalto o nel caso di richiesta di un finanziamento agevolato e/o di un contributo in conto capitale e/o in conto impianti.
Con il BP è possibile valutare l’impatto di nuovi progetti sulla struttura produttiva, commerciale ed amministrativa. Alcuni ambiti di indagine su cui getta luce tale documento sono l’ampliamento della gamma prodotti; lo studio delle attività e dei cicli aziendali con lo scopo della riduzione dei costi della gestione (senza che avvenga un mutamento di prodotto realizzati, siano essi beni o servizi, né dei volumi produttivi, né dei mercati serviti); lo studio delle appropriate modifiche alla struttura finanziaria aziendale, al fine di ottimizzarla.
Il documento risponde ad una esigenza informativa dei vari stakeholder. In primo luogo all’interno dell’azienda: l’imprenditore, i soci ed i collaboratori potranno raccogliere tutte le informazioni qualitative e quantitative necessarie per valutare la bontà del progetto e ponderare i rischi connessi. In seconda battuta il documento ha natura informativa presso i soggetti esterni, prevalentemente banche o investitori. Un piano prospettico come il Business Plan, normalmente si dipana su un arco temporale di 3 o 5 anni, essendo alquanto aleatorio spingersi con previsioni su un orizzonte più lungo. Il BP si sostanzia in un elaborato abbastanza sintetico che deve dichiarare ed illustrare le caratteristiche salienti, gli obiettivi e le finalità del progetto. La forma del documento è assolutamente libera. Solitamente vengono dapprima esaminate le informazioni qualitative riguardanti il soggetto attivo del progetto, il mercato target e le relative strategie marketing e commerciali, la fattibilità tecnica ed altri aspetti connessi. Vengono effettuate proiezioni economiche attraverso la simulazione di volumi e prezzi di vendita confrontandoli con i relativi costi variabili e fissi diretti ed indiretti. Il conto economico informa, dunque, sulla convenienza o meno dell’intraprendere il progetto valutato. Vengono anche esaminati gli aspetti patrimoniali e finanziari tramite la stesura dello stato patrimoniale e del rendiconto finanziario. Quest’ultimo, in particolare, è una importante fonte informativa della gestione relativa ai flussi di cassa del progetto: permette di analizzare i cash flow evidenziandone la provenienza ed il loro impiego, informazioni molto preziose per l’imprenditore quanto per gli investitori esterni.
Il Piano dovrà essere realizzato con perizia e cura al fine di fornire a tutti i lettori le informazioni che necessitano per comprenderlo in modo approfondito ed in tempi rapidi. La sua elaborazione è alquanto complessa perché è il frutto dell’incrocio sia di variabili storiche che di variabili prospettiche ed aleatorie. Pertanto per la stesura di un documento professionale ed attendibile c’è la necessità di affidarsi ad un professionista capace di supportare l’imprenditore in modo adeguato.